The Gin Corner Rome
Mauro Lotti

Io e il Martini

Nei 12 anni di apprendistato per il lavoro che ho molto amato, oggi sono grato a Tommy, Heinz, Louis, mio padre, e un po’ anche me stesso per le scelte fatte a quel tempo. Scelte che mi hanno permesso di lavorare nei Bar di alcuni dei migliori hotel di Edinburgh, Frankfurt am Main, Lausanne per infine approdare a Le Grand Hotel di Roma, dove da sempre si esprime l’ospitalità del lusso per la migliore clientela internazionale. Tra loro vi è un gruppo di clienti che si distingue nettamente per alcune doti che possono sembrare naturali, ma io che l’ho visto crescere, so come ha acquisito le capacita per apprezzare al meglio i piaceri della vita. A loro sono particolarmente grato per avermi trasmesso un po’ del proprio stile, ma qui mi fermo.

Sto parlando dei Martiniani. Mi si passi il termine, per il quale ho avuto l’avvallo anche di Umberto Eco in occasione di una tavola rotonda sul Cocktail Martini alla Terrazza Martini di Milano. Di citazioni e aforismi sul Cocktail Martini ne sono piene le pagine della letteratura di tutto il novecento, ma ancora oggi Woody Allen non perde occasione per berne almeno un paio nelle scene dei suoi film.

Tra quelle che ricordo volentieri, Woody Allen con una signora al Bar:

“Per favore due Martini molto secchi”.
“Come fa a sapere cosa bevo?”
“Ah, ne vuole uno anche lei? Allora tre!”

Ma anche Dorothy Parker (Poetessa americana degli anni ‘40):

“Amo un Martini
Due al massimo
Al terzo sono sotto il tavolo
Al quarto sotto il mio ospite”

E poi Bernard De Voto (Premio Pulitzer 1948 per Across the wide Missouri):

“The Martini. The supreme American gift to the World.”

Ma quello di Sandro Viola li batte tutti. (Repubblica 2003):

“Vedi Caro G., Il Martini è quella cosa che quando la chiedi in qualsiasi Bar del
mondo civilizzato ti accredita immediatamente.” Ma non solo,
“Ti mette anche in condizione di comunicare con una razza umana superiore.”

Have a good time and enjoy your Martini.